Elementi identitari e contemporanei del Sud Est Milano

Elementi identitari e contemporanei che caratterizzano il territorio del Sud Est Milano
Elementi identitari e contemporanei che caratterizzano il territorio del Sud Est Milano

 

Quali sono gli elementi identitari e contemporanei che caratterizzano il nostro territorio ?

L’identità, per natura, è un fenomeno complesso, plurale e soprattutto dinamico. Non esiste un’identità statica, dal momento che persino le identità scomparse variano a seconda dei tempi in cui vengono analizzate, come mostra, ad esempio, il mutare della percezione dell’antico nel corso dei secoli: i  Greci e i Romani visti da oggi non sono gli stessi che vedeva Winckelmann; essa, di volta in volta, si trasforma e muta a seconda delle interazioni di un territorio con il tempo e lo spazio, elemento a sua volta mutevole in quanto, a parità di interazioni, un territorio reagisce in maniera diversa a seconda delle stratificazioni culturali che lo hanno formato.

In questo senso, ferme restando le difficoltà epistemologiche di tale categoria, possiamo comunque cogliere degli elementi distintivi contemporanei del nostro territorio in quanto peculiari risultanti del pluristratificarsi delle comunità umane sull’ originale “supporto” naturale costituito qui dalla presenza della linea delle risorgive come fattore fondamentale di sviluppo.

Tali elementi, i quali rendono lo spazio dell’ Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili un unicum, sono caratterizzati dalla compresenza di attività industriali e agricole, nonché di agglomerati periurbani  ed emergenze monumentali di altissimo pregio, quali le abbazie di Chiaravalle e Viboldone, Mirasole,  nonché dal coesistere, in conseguenza di tale contesto, di un “paesaggio dei contrasti” che, nel bene e nel male, vede accanto le aree superstiti di foresta planiziale con i campi coltivati, lo scorrere della Vettabbia, manufatto ormai “naturalizzato”, in quanto bimillenario, con il passaggio di grandi infrastrutture stradali, autostradali e ferroviarie. Tale identità peculiare, la quale non va percepita in maniera irenistica come il bene assoluto, non va neppure, al contrario, derubricata alla categoria dello “sprawl” che riduce la complessità dei paesaggi periurbani in un indistinto magma privo di valori etici ed estetici. Essa, al contrario, va colta, comprese le sue contraddizioni, come elemento degno di attenzione, studio e comprensione: passare dal rumore della tangenziale al silenzio della piazzetta di fronte all’ Abbazia di Chiaravalle, dove i vecchi negozi e gli anziani al circolo evocano un mondo anni luce lontano dalla frenesia urbana della metropoli, cui pure la frazione amministrativamente appartiene, costituisce un’esperienza sensoriale e culturale di grande interesse al fine di farci comprendere come la città e la periferia siano elementi vivi e diversi rispetto al centro ed in tale vitalità e diversità trovino una propria ragione d’essere.

In ultimo, last but not least, ed in connessione con quanto visto, peculiare del territorio è oggi il coesistere di attività economiche industriali con l’agricoltura di qualità: dal paesaggio del tondino a quello del Grana padano, in certi casi, è letteralmente questione di metri, come può notare chiunque, uscendo dallo svincolo della tangenziale ovest di San Giuliano Milanese, muova in direzione di Sesto Ulteriano o di Chiaravalle.

Proprio lì, in certi giorni limpidi, l’orizzonte sembra esplodere in una luminosità degna dei cieli di Magritte, con le nuvole color panna a svolazzare e a mostrare che sempre esiste un punto di fuga.

Anche questo è Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili

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